1. Karma Yoga | Lo Yoga dell’Azione
Il Karma Yoga, lo yoga dell’azione, ci insegna come lavorare e servire disinteressatamente senza attaccamento, egoismo e aspettativa di guadagno o ricompensa. Un karma yogi impara a servire gli altri senza aspettativa di ricompensa, senza il desiderio per il frutto dell’azione, lavorando solo per motivi di lavoro, come atto di adorazione. Distaccandoci dai frutti delle nostre azioni e offrendo loro un potere superiore impariamo a sublimare l’ego.
Nella pratica del karma yoga non è solo l’azione che è importante ma anche l’attitudine e il movente mentre si fa l’azione. Il karma yoga prepara lo yogi per lo studio delle verità superiori: la conoscenza del Sé. L’azione fatta nello spirito giusto, eseguita come offerta, come sacrificio senza aspettativa di ricompensa purifica il cuore e lo rende adatto alla pratica di concentrazione costante, la meditazione e l’alba della conoscenza superiore. Modificando il nostro atteggiamento e la nostra relazione emotiva, spiritualizziamo il nostro lavoro.
Il lavoro continuerà ma l’idea di lavoro al suo interno scomparirà e al suo posto rimarranno sacrificio e culto. Il lavoro si trasmuta attraverso il nostro approccio e atteggiamento spirituale nei suoi confronti. Tutti gli atti diventano sacri – non c’è nulla di piccolo o grande o di non sacro in nessun tipo di lavoro. Attraverso questa pratica impariamo a servire gli altri con tolleranza e pazienza e sperimentiamo la gioia di sostenere coloro che ci circondano.
Il nostro cuore si purifica, l’ego si assottiglia e iniziamo a sperimentare livelli più profondi del Sé. Il lavoro si trasmuta attraverso il nostro approccio e atteggiamento spirituale nei suoi
confronti. Tutti gli atti diventano sacri – non c’è nulla di piccolo o grande o di non sacro in nessun tipo di lavoro. Attraverso questa pratica impariamo a servire gli altri con tolleranza e pazienza e sperimentiamo la gioia di sostenere coloro che ci circondano. Il nostro cuore si purifica, l’ego si assottiglia e iniziamo a sperimentare livelli più profondi del Sé. Il lavoro si trasmuta attraverso il nostro approccio e atteggiamento spirituale nei suoi confronti. Tutti gli atti diventano sacri – non c’è nulla di piccolo o grande o di non sacro in nessun tipo di lavoro.
Attraverso questa pratica impariamo a servire gli altri con tolleranza e pazienza e sperimentiamo la gioia di sostenere coloro che ci circondano. Il nostro cuore si purifica, l’ego si assottiglia e iniziamo a sperimentare livelli più profondi del Sé.
2. Bhakti Yoga | Lo yoga della devozione
Il Bhakti Yoga è la via della devozione, della canalizzazione dell’emozione nell’amore. È il percorso per trasmettere la nostra natura emotiva a uno scopo superiore. La Bhakti è intensa devozione e attaccamento supremo a Dio. È la via per la realizzazione intuitiva del Supremo attraverso l’amore intenso e l’affetto. La Bhakti è un livello superiore di coscienza in cui, attraverso l’amore, diventiamo una cosa sola con Dio e raggiungiamo la realizzazione del Sé. La
pratica del bhakti yoga porta umiltà, compassione e amore incondizionato.
Lavorando con la nostra energia emotiva, attraverso la fede, la preghiera e l’adorazione ci arrendiamo a Dio e trasformiamo le nostre emozioni in devozione disinteressata. Questo amore sublime elimina inquietudine e distrazione e apre il cuore; noi vediamo l’universo come una manifestazione del divino. Pratichiamo amore per amore. Non ci sono aspettative egoistiche, né paura. Il nemico della devozione è egoismo e desiderio-lussuria, rabbia e avidità.
Il percorso richiede una disciplina approfondita e un allenamento della volontà e della mente. L’amore, l’abbandono, il servizio, il sacrificio e la fede sono tutte pratiche sul sentiero del bhakti yoga. Sviluppiamo amore verso tutte le cose in ogni momento. Preghiera, kirtan (cantando i nomi di Dio), japa (ripetizione del nome di Dio), ascoltando storie del Signore, servendo santi e santi, satsang, rituali e adorazione, atti caritatevoli e servizio in nome di Dio, tutti ci portano a livello di coscienza e unione con il Supremo.
3. Raja Yoga | Lo Yoga della meditazione
Raja yoga mira alla purificazione e al controllo di tutte le onde del pensiero o delle modifiche mentali della mente. Basato sugli Yoga Sutra di Patanjali, il percorso del raja yoga consiste di otto “arti” o passi (ashtanga) che trasformano l’energia mentale e fisica in energia spirituale. Il percorso è considerato un approccio scientifico completo alla realizzazione del Sé. Il raja yoga è la pratica di calmare o frenare le onde del pensiero attraverso un controllo sistematico del corpo e della mente, che culmina nella meditazione e nello stato superconscio. Insegna come frenare la mente estroversa andando oltre la mente e raggiungendo la realizzazione del Sé, un puro stato di beatitudine.
La scala del raja yoga comprende le pratiche di yama e niyama (insegnamenti etici), asana (posture), pranayama (controllo del respiro), pratyahara (controllo dei sensi), concentrazione e meditazione che conducono al samadhi (stato di superconscio) in cui tutte le impressioni mentali – che generano nascite successive – sono nelle parole di Swami Sivananda “assolutamente fritte”. Quando controlliamo il corpo e la mente, lo stato di meditazione viene facilmente e naturalmente. Quando la mente è in uno stato costante di pensiero, non possiamo vedere o accedere alla nostra vera natura. Non possiamo realizzare il nostro vero Sé. Di antica origine, i metodi del raja yoga sono considerati alcune delle tecniche più potenti oggi disponibili per combattere gli enormi stress e tensioni della vita moderna.
4. Jnana Yoga | Lo Yoga della conoscenza
“Lo Jnana Yoga, o la scienza del Sé, non è un soggetto che può essere compreso e realizzato attraverso mero studio intellettuale, ragionamento, discussione o discussione. È la più difficile di tutte le scienze. “- Swami Sivananda. Lo yoga Jnana, l’approccio intellettuale all’evoluzione spirituale, si basa sugli insegnamenti del Vedanta, un sistema filosofico di non-dualità, in cui la
speculazione umana ha raggiunto il suo massimo apice. È un sistema di pensiero unico che richiede un intelletto sottile e acuto per comprenderne i principi fondamentali.
È un percorso di autoanalisi, discriminazione, riflessione e ricerca. Il Vedanta proclama che c’è un sé comune o una coscienza comune in tutti. Insegna l’unità o unità del Sé. Seguendo gli insegnamenti del Vedanta, il jnana yogi usa la mente per indagare sulla propria natura, e attraverso questa pratica impara la divinità essenziale, l’unità della vita e l’unità della coscienza.
Lo yogi impara a discriminare tra l’impermanente e il permanente, il reale e l’irreale, per rimuovere tutte le barriere che separano l’una dall’altra.
Lo yoga Jnana richiede una solida base negli altri tre percorsi dello yoga (karma, bhakti, raja); senza integrare pienamente le lezioni degli altri percorsi, la pratica del jnana yoga può diventare una vana speculazione. Lo yoga Jnana può essere praticato a casa, in tutte le circostanze della vita, e richiede solo un mutato atteggiamento mentale o angolo di visione. Lo yoga Jnana richiede una solida base negli altri tre percorsi dello yoga (karma, bhakti, raja);
senza integrare pienamente le lezioni degli altri percorsi, la pratica del jnana yoga può diventare una vana speculazione. Lo yoga Jnana può essere praticato a casa, in tutte le circostanze della vita, e richiede solo un mutato atteggiamento mentale o angolo di visione. Lo
yoga Jnana richiede una solida base negli altri tre percorsi dello yoga (karma, bhakti, raja); senza integrare pienamente le lezioni degli altri percorsi, la pratica del jnana yoga può diventare una vana speculazione. Lo yoga Jnana può essere praticato a casa, in tutte le
circostanze della vita, e richiede solo un mutato atteggiamento mentale o angolo di visione.