La sopportazione è essere resilienti.
Non è possibile evitare i traumi della vita, però è possibile imparare le giuste strategie per affrontarli e andare avanti, più ricchi e maturi di prima attraverso la resilienza.
La resilienza indica la capacità di far fronte in maniera propositiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà che attraversiamo. È la capacità di ricostruirsi restando sensibili nell’animo, senza perdere la propria umanità e non mancando l’opportunità svelata dalla sfida che stiamo vivendo.
Con la resilienza seppur immersi in circostanze avverse riusciamo, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti, mete che, senza quell’ostacolo o quella difficoltà, difficilmente pensiamo di superare.
La resilienza non è una dote innata, ma rappresenta un tratto della personalità che può e deve essere coltivato e incrementato. La pratica costante dello Yoga e della meditazione può aiutarci, proprio perché permette di attivare alcune importante caratteristiche esistenziali: l’accettazione, l’equilibrio, la serenità mentale cui la disciplina aspira costantemente.
L’ora di pratica diviene il nido protetto nel quale ci ricarichiamo interiormente e ci depuriamo dallo sfibrante chiacchiericcio della mente divenendo più lucidi, fiduciosi e stabili.
Con questa attitudine mentale, l’approccio alla vita prende delle sfumature sempre più luminose e ottimiste, specialmente dinanzi alle difficoltà, è esperienza di molti praticanti interiorizzare un atteggiamento “yogico” che scavalca i confini della pratica sul tappetino e investe l’intera quotidianità. Ed è questo passaggio la vera pratica: si chiama pratica perché bisogna praticare per essere di valore.
Esplodere con meno frequenza, mantenere la calma sotto stress, non perdere l’equilibrio durante una crisi sono i primi dolci frutti che il praticante costante raccoglie, solo così potremo mantenerci sintonizzati sulle opportunità presenti durante il cammino come nei fallimenti più disastrosi, solo così diventeremo più forti, proattivi e colmi di fiducia anche dinanzi alle situazioni più difficili.
Dentro di noi esiste un’aurora costante, un equilibrio interno e perennemente saldo che trascende gli accadimenti della vita: dobbiamo solo imparare a percepire e ad accedervi per affrontare l’esistenza in modo più centrato, ottimista e fiducioso.
In poche parole, resiliente.
“Considero le difficoltà come opportunità di crescita.”
– Swami Sivananda –