Arrendersi, la forza dell’umiltà.
Benché sembri avere connotazioni negative – come la rinuncia o la sottomissione – ci sono molti aspetti positivi nella resa. Può rappresentare una piacevole liberazione dall’attaccamento alle aspettative, un dolce abbandono del desiderio di controllare il mondo e arrendersi alla vita, che non implica il non sentire, non partecipare, non agire, anzi, vuol dire accettarla per ciò che essa è, facendo tesoro di ogni evento e di ogni messaggio che ci arriva.
Accettare la realtà e arrendersi ad essa vuol dire spogliarsi dell’ego e indirizzarsi verso il cuore. Osservare con amore un disegno che possiamo comprendere come più grande di noi stessi, al quale partecipiamo senza reagire con la violenza delle emozioni negative.
Scegliendo di arrenderci – al qui e ora, al nostro vero io, a ciò che accade intorno a noi – scegliamo l’accettazione e, pertanto, una pace, un rilassamento, una gioia più grandi.
Lo Yoga è un percorso di chiarezza interiore, il cui presupposto, è mettersi a nudo con umiltà, prima di tutto davanti a sé stessi.
Lo Yoga ci dà l’occasione di andare più in profondità in questa ricerca e sul tappetino ci impone di metterci in discussione.
Praticare Yoga è accettare che ogni giorno è un nuovo inizio, un nuovo apprendimento, che la pratica stessa è un riflesso del profondo oceano di consapevolezza interiore che esiste sotto la sua superficie.
Così come le gocce di pioggia toccano il suolo si spandono formando una pozza, così le esperienze, i pensieri e le emozioni possono diventare parte di noi, arricchendoci e aiutandoci a crescere. Ciò che ci accade non deve necessariamente piacerci, ma può incoraggiare ad una resa positiva e una pacifica ammissione di ciò che è con uno spirito di liberazione e serenità.
Lasciare che la vita ci conduca gentilmente dov’è meglio crede, implica una grande agiatezza.
Respiriamo profondamente e riconosciamo qualcosa di grande importanza. Non siamo soli, non dobbiamo fare tutto da soli, è sufficiente che facciamo la nostra parte.
Qual’è?
Quella di concedersi spazio per andare più in profondità, nel proprio cuore sincero, il centro della pace, dell’amore, della non-violenza, della resa, con umiltà.
Chi è umile possiede il mondo, perché racchiude in sé la ricchezza di tutte le qualità.L’umiltà non è vigliaccheria. La mansuetudine non è debolezza. L’umiltà e la mansuetudine sono davvero poteri spirituali.
– Swami Sivananda –